“Il 25 luglio 2022 è il giorno che ha cambiato tutto“. Con queste parole inizia la testimonianza di Lina, mamma di Vittoria, una bambina che ha dovuto affrontare una diagnosi di tumore da piccolissima. Una storia di timore, coraggio e speranza che, in occasione della Festa della Mamma, ci ricorda l’immensa forza che una madre può trovare quando si tratta di proteggere i propri figli.
La scoperta della malattia
Avevo notato una pallina sul sederino di Vittoria, a volte la sentivo, a volte no. Eravamo al mare quando ho chiesto a mia cognata, che è medico, se era il caso di farle un’ecografia. Siamo andati in ospedale ed è arrivata la diagnosi che nessun genitore vorrebbe mai sentire: un rabdomiosarcoma alveolare di quasi 10 cm, in stadio avanzato.
Da quel momento, la vita della famiglia viene completamente stravolta. Si trasferiscono rapidamente a Milano per iniziare le cure presso l’Istituto Nazionale dei Tumori.
Con solo l’ecografia e una risonanza, ci siamo affidate all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. È iniziato tutto velocemente: esami, un primo ciclo di chemioterapia in pieno agosto, con la città semi-deserta e noi in un piccolo hotel vicino a Città Studi. L’incontro con LILT, ha fatto la differenza.
L’incontro con LILT
In un momento di grande smarrimento e paura, l’incontro con LILT e con il nostro assistente sociale, Paolo Andreotti, segna una svolta fondamentale:
LILT si è presa cura della nostra famiglia, lo dico con le lacrime agli occhi. Ci hanno offerto gratuitamente un alloggio presso la Casa del Cuore vicina all’ospedale, che oggi consideriamo la nostra seconda casa.
Durante il lungo percorso di cura, che ha incluso cicli di chemioterapia, un delicato intervento chirurgico e radioterapia, LILT è stata costantemente al fianco della famiglia, offrendo non solo supporto logistico ma anche quel calore umano che fa sentire meno soli nei momenti più bui.
Da genitori, in quel momento, non chiedevamo altro che un letto e un bagno. Eppure Paolo ha sempre trovato il modo di regalare giocattoli a Vittoria, di farci sentire che non eravamo soli.
Durante le cure
Il percorso che ha vissuto questa famiglia è stato molto lungo, fatto di piccoli traguardi e qualche miracolo.
I medici ci avevano avvertito che Vittoria avrebbe avuto difficoltà a camminare. Invece, dopo l’intervento chirurgico di dicembre, abbiamo ricevuto quello che per noi è stato un vero regalo di Natale: poter tornare a casa per un breve periodo prima di riprendere le cure dopo l’Epifania. Sono seguiti altri cicli di chemioterapia, due mesi ancora a Milano, la radioterapia a Pavia, e poi un anno di terapia di mantenimento con visite mensili. Tra controlli e visite specialistiche, finalmente a maggio 2024 ci hanno detto che Vittoria poteva iniziare a fare i controlli ogni 3 mesi e a marzo 2025 la notizia che aspettavamo: i marcatori tumorali sono scesi, la bambina ha superato in modo eccellente la malattia e possiamo fare controlli annuali. Oggi Vittoria sta bene, porta i plantari ma cammina, ha qualche difficoltà a stare seduta, è una vera peperina.
La forza di una madre
La testimonianza di Lina ci mostra la straordinaria forza che le madri sanno trovare quando si tratta di proteggere i propri figli.
Come mamma, la mia paura più grande era perderla. Non l’ho mai lasciata sola, ad ogni visita, ogni esame, ero lì con lei. Volevo che sapesse che qualsiasi cosa stesse vivendo, l’avremmo affrontata insieme. Ho attraversato momenti di depressione, mi sono ammalata anch’io, ho dovuto lasciare il lavoro e una figlia di sei anni e mezzo per trasferirmi in una nuova città. Tutto questo ha messo a dura prova la nostra famiglia, ma ci ha anche permesso di riscoprirci, ci ha insegnato a comunicare, a condividere le nostre paure e ad avere speranza.
La forza e la speranza nei luoghi di cura
Lina e Giancarlo hanno affrontato la malattia di Vittoria insieme, riscoprendo la loro stessa famiglia e condividendo il percorso con chi, come loro, accompagnava un piccolo paziente oncologico.
In ospedale abbiamo scoperto la forza della rete tra genitori di piccoli pazienti. Io e mio marito Giancarlo abbiamo conosciuto tante famiglie come la nostra e abbiamo condiviso momenti con chi davvero ci capiva perché stava attraversando lo stesso percorso. Portiamo nel cuore tutte le persone incontrate, grandi e piccole.
Lina conclude la sua testimonianza con un messaggio di speranza per tutte le mamme che si trovano all’inizio di questo difficile percorso:
Se oggi potessi parlare con una mamma all’inizio di questo percorso, le direi di essere coraggiosa e di affidarsi alle figure dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, perché sono eccezionali. In quel posto, che fa tanta paura, c’è tantissimo aiuto e tanta solidarietà. Le direi di avere coraggio, perché quando ci si affida alle persone giuste c’è sempre una speranza in più.
Oggi Vittoria sta bene, sorride, gioca, ama venire a Milano, ha i capelli lunghi e una personalità frizzante. Paolo aspetta sempre una sua visita per regalarle un nuovo giocattolo!
L’impegno di LILT per i minori malati oncologici
Nel 2024 LILT ha assistito, grazie al progetto Child Care, 592 minori malati oncologici e le loro famiglie, offrendo un supporto concreto in un momento di grande fragilità.
Da sempre accompagniamo con delicatezza genitori e piccoli pazienti nel loro percorso durante e dopo le terapie con tanti servizi concreti.
In occasione della Festa della Mamma, LILT rinnova il suo impegno al fianco di tutte le famiglie che affrontano la malattia oncologica, con una particolare attenzione ai più piccoli e ai loro genitori che, come Lina, ogni giorno dimostrano un coraggio straordinario.
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