ThermoFisher, Vittoria Assicurazioni e Acqua & Sapone raccontano la loro alleanza con LILT per la campagna Nastro Rosa: aziende, spiagge e parcheggi trasformati in luoghi di prevenzione.
Tre aziende, tre approcci, un’unica scoperta: la prevenzione diventa più efficace quando entra nella routine quotidiana. È quello che emerge dalle testimonianze dei partner della campagna Nastro Rosa di LILT, raccontate martedì 30 settembre nella cornice di Sala Alessi a Palazzo Marino. Storie diverse, unite da una consapevolezza comune: la salute delle donne passa dalla prossimità.
La prevenzione in azienda, senza più alibi
ThermoFisher, azienda leader nel settore scientifico e farmaceutico con 2.400 dipendenti, aveva già da anni programmi di medicina preventiva dedicati soprattutto alle donne. Ma la collaborazione con LILT, conosciuta attraverso la rete WHP di ATS Monza Brianza, ha segnato un cambio di passo radicale. «È diventato un ruolo educativo, di consapevolezza», spiega Francesca Piraino, Environmental & Management System Manager dell’azienda. Non più solo screening offerti, ma una vera cultura della prevenzione.
I numeri lo confermano: 1.200 screening tra visite al seno e pap-test nell’ultimo anno, 200 in più rispetto all’anno precedente. L’ambulatorio mobile è diventato quasi fisso in azienda, eliminando la scusa più comune: “non ho tempo”. Una barriera che Piraino ha sperimentato direttamente quando un falso allarme, dopo due anni senza mammografia, le ha fatto provare paura e quel senso di colpa che nasce dall’aver rimandato per mancanza di tempo.
«Il fatto di poter come azienda contribuire in maniera forte ai programmi di prevenzione è fondamentale», sottolinea. Perché la prevenzione, quando è a portata di mano, non si può più rimandare.
Una visita in spiaggia che salva la vita
Luciano Chillemi, Responsabile della comunicazione istituzionale di Vittoria Assicurazioni, parla con emozione del Vittoria for Women Tour: tre anni di visite senologiche gratuite sulle spiagge italiane durante i tornei di beach rugby. «Alcune donne sono tornate a dire: grazie a quella visita che ho fatto quel giorno in spiaggia per caso, mi hanno buttato dentro a calci, sono riuscita a sapere di avere un problema e sono riuscita a prenderlo per tempo».
Oltre 3.000 donne visitate in tre anni, circa il 4% di casi da approfondire individuati. Quest’anno, per la prima volta, il tour è stato realizzato in collaborazione con LILT. La scelta non è casuale: «LILT è dal 1948 che fa prevenzione, ha una professionalità e una capillarità fondamentali», spiega Chillemi. Ma c’è un altro aspetto cruciale: la territorialità. Essere visitati da un medico che vive e lavora nel territorio significa continuità di cura, non solo uno screening isolato.
L’esempio di Sassari, che Chillemi condivide, è emblematico: «Donna visita il sabato, mammografia prenotata in ospedale il martedì successivo». La prevenzione diventa efficace quando non si ferma a un primo controllo ma accompagna la persona nel percorso di cura.
La solidarietà che nasce tra gli scaffali
Roberto Marino, Direttore commerciale del Consorzio Acqua & Sapone, racconta un altro aspetto della prevenzione di prossimità: portare l’ambulatorio mobile nei parcheggi dei punti vendita. Non un semplice servizio medico, ma un modo per «abbattere quelle barriere anche psicologiche che spesso impediscono alle persone di prendersi cura di sé stessi».
Il tour dello scorso anno ha toccato 21 tappe con oltre 1.300 visite senologiche. Quest’anno le tappe diventano 27, con un obiettivo di 1.500 visite. Ma la vera scoperta, racconta Marino, è stata un’altra: la gratitudine. I messaggi del personale dei punti vendita parlano di “aria di solidarietà”, di clienti che si sentono speciali e ringraziano con sorrisi sinceri, di uno staff medico che visita “fino all’ultima persona della coda”.
«Le clienti ci hanno fatto sentire speciali dicendo: Acqua & Sapone sì che ci è vicino con questa bellissima iniziativa», riporta Marino leggendo uno dei messaggi ricevuti. La prevenzione nel contesto quotidiano, tra una spesa e l’altra, crea un legame emotivo inaspettato. Non è beneficenza dall’alto, è vicinanza concreta.
Tre alleati, un risultato condiviso
Aziende, spiagge, punti vendita: luoghi apparentemente lontani dalla sanità, eppure è proprio lì che la prevenzione dimostra la sua forza.
«Non è un semplice evento», sottolinea Marino. Ed è vero: è cultura, è educazione, è responsabilità sociale che diventa pratica. È la differenza tra offrire uno screening e creare consapevolezza. È portare la salute dove le persone vivono, lavorano, trascorrono il tempo libero. Come dice Chillemi, «siamo molto orgogliosi» di questa alleanza, perché ha dimostrato che funziona.
Perché alla fine, come conclude Piraino, «le aziende possono fare molto in questo ambito». E quando lo fanno davvero, i numeri parlano chiaro: migliaia di donne visitate, vite salvate, una cultura della prevenzione che si diffonde, anche su ruote.


