Vaccinarsi contro l’influenza significa fare prevenzione in modo concreto. Il vaccino aiuta a ridurre il rischio di complicanze e a contenere la diffusione delle infezioni stagionali. Un gesto semplice che tutela non solo sé stessi, ma anche le persone più fragili.
Ogni anno, con l’arrivo dei primi freddi, l’influenza stagionale bussa alle nostre porte, anzi, entra direttamente nelle nostre case. Basta poco per ammalarsi, i virus influenzali, infatti, vengono trasmessi dalle goccioline diffuse attraverso la tosse o gli starnuti e il contatto con secrezioni respiratorie infette. Anche se i sintomi non sono ancora del tutto conclamati, ma si è nella fase di incubazione, si può contagiare chi si ha vicino. E così, nel giro di pochi giorni, compaio i brividi, la gola inizia a bruciare, la testa gira, si perde l’appetito, la febbre sale, la tosse non dà pace e i dolori muscoli ci immobilizzano a letto. La maggior parte delle persone guarisce in una settimana o dieci giorni, ma in alcune persone più fragili l’influenza stagionale può sviluppare gravi complicanze come la polmonite, con necessità di ricovero ospedaliero.
La vaccinazione antinfluenzale rappresenta lo strumento più efficace e sicuro per prevenire le malattie infettive, ma anche per gestire meglio i sintomi dell’influenza e ridurre il rischio di complicanze.
A chi è raccomandata la vaccinazione antinfluenzale
La vaccinazione antinfluenzale è raccomandata ed è offerta gratuitamente dal Sistema Sanitario alle seguenti categorie.
Persone ad alto rischio di complicanze o ricoveri correlati all’influenza:
- Persone di età pari o superiori a 60 anni
- Bambini dai 6 mesi ai 6 anni
- Donne in gravidanza e post-partum
- Persone con patologie croniche, immunosoppresse e con malattie oncologiche, anche in corso di trattamento chemioterapico o immunitario o in follow up
- Familiari e caregiver di persone ad alto rischio di complicanze
Persone addette ai servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori
- Medici e personale sanitario e sociosanitario
- Forze di polizia
- Vigili del fuoco
- Altre categorie socialmente utili
Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani
- Allevatori
- Addetti all’attività di allevamento
- Addetti al trasporto di animali vivi
- Macellatori e vaccinatori
- Veterinari
Altre categorie
- Donatori di sangue
Quando vaccinarsi
Il Ministero della Salute raccomanda di offrire la vaccinazione antinfluenzale ai soggetti eleggibili in qualsiasi momento della stagione influenzale. Sulla base delle previsioni, il picco massimo di contagi è atteso tra dicembre e gennaio, anche se i primi casi inizieranno a manifestarsi già da novembre. Considerando che la protezione diventa efficace dopo circa 2 settimane della somministrazione, si consiglia di vaccinarsi nel periodo autunnale, quando le temperature iniziano ad abbassarsi. Il vaccino viene aggiornato annualmente in base ai ceppi virali circolanti.
Pazienti oncologici e caregiver: un’attenzione particolare
Per i pazienti oncologici e per chi li assiste – i caregiver – la vaccinazione antinfluenzale assume un’importanza ancora maggiore. La malattia tumorale e i trattamenti, come chemioterapia o radioterapia, possono indebolire il sistema immunitario, aumentando la suscettibilità alle infezioni e alle complicanze. Le principali linee guida raccomandano la vaccinazione antinfluenzale per i pazienti in trattamento attivo e in follow-up, valutando ogni caso con l’oncologo o il medico di medicina generale. Anche ai caregiver la vaccinazione è fortemente raccomandata per ridurre il rischio di trasmissione del virus.
Un gesto di responsabilità collettiva
L’influenza non è solo un fastidio stagionale, ma ogni anno rappresenta un vero problema di salute pubblica. Oltre a mettere a rischio le persone più fragili, come anziani, bambini, chi ha malattie croniche o un tumore, l’influenza ha un impatto significativo sul sistema sanitario e sulla produttività. Durante i picchi influenzali aumentano i ricoveri e gli accessi al pronto soccorso, ma anche le assenze dal lavoro e da scuola, con conseguenti costi economici per l’intera collettività.
Vaccinarsi contro l’influenza stagionale è quindi un gesto di prevenzione che protegge sé stessi e gli altri.
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Biologa e divulgatrice scientifica. Dopo la laurea e il dottorato di ricerca, ha conseguito un master in Comunicazione della Scienza e ha scelto di dedicarsi alla divulgazione scientifica. Si occupa principalmente di salute e prevenzione oncologica, con l’obiettivo di rendere la scienza chiara e accessibile a tutti.


