L’incertezza che fa paura: riconoscere e gestire l’ansia anticipatoria 

2 min lettura L'esperto risponde A cura di Martina Morandi Ultimo aggiornamento:
L’incertezza che fa paura: riconoscere e gestire l’ansia anticipatoria 

L’incertezza genera tensione, soprattutto quando riguarda la salute. L’ansia anticipatoria è un meccanismo fisiologico, ma può diventare molto intensa. Riconoscerla e imparare a gestirla è un passaggio fondamentale.  

Attendere l’esito di un esame, una visita importante o una possibile diagnosi di tumore, può trasformare l’incertezza in una forma intensa di ansia che si manifesta prima ancora che qualcosa accada. Questo fenomeno, chiamato ansia anticipatoria, è una risposta fisiologica all’ignoto, ma può avere un forte impatto sul corpo e sulla mente. «La componente dell’incertezza alimenta questa preoccupazione che può diventare anche molto persistente», spiega la dott.ssa Maria Vittoria Ferrari, psicologa e psiconcologa LILT. «Questa attivazione ansiosa è strettamente collegata alla paura, un’emozione che fisiologicamente attiva corpo e mente e ci prepara a quella che per noi rappresenta una minaccia». 

Riconoscerla e imparare a gestirla  

Questa forma di ansia si riconosce da segnali fisici e mentali. «L’ansia anticipatoria si manifesta soprattutto a livello fisico con tensioni muscolari, accelerazione del battito cardiaco, respiro corto, strette allo stomaco, irrequietezza», precisa Ferrari. «A livello mentale, invece, compaiono difficoltà di concentrazione e pensieri negativi con scenari catastrofici». 

Riconoscerla è un passaggio fondamentale perché aiuta a portare l’attenzione sul presente: «Fermarsi, dare un nome a ciò che stiamo vivendo e riconoscere le manifestazioni corporee sono un primo aiuto per lasciar andare le tensioni e ridurre l’intensità dell’ansia. Superata questa prima fase si cerca di lasciar andare quella catena di pensieri negativi sul futuro per focalizzarsi sui fatti concreti del presente», precisa la psicologa.

Il supporto dello psiconcologo  

Il ruolo dello psiconcologo diventa fondamentale nella gestione dell’ansia anticipatoria perché può aiutare la persona a interrompere quel circolo vizioso di pensieri negativi e accompagnarla ad affrontare l’incertezza con più fiducia. «L’intervento dello psiconcologo diventa fondamentale per fornire strumenti pratici e spiegazioni chiare, che permettano di prevenire questi blocchi e favorire un atteggiamento più consapevole e costruttivo verso il futuro».  

Non sottovalutare i sintomi dell’ansia anticipatoria e impara a riconoscerla per affrontarla nel modo più adeguato.

Affidati al supporto di uno psiconcologo.

Martina Morandi

Biologa e divulgatrice scientifica. Dopo la laurea e il dottorato di ricerca, ha conseguito un master in Comunicazione della Scienza e ha scelto di dedicarsi alla divulgazione scientifica. Si occupa principalmente di salute e prevenzione oncologica, con l’obiettivo di rendere la scienza chiara e accessibile a tutti.

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