Quali sono i tumori maschili e quanto sono diffusi

Quali sono i tumori maschili e quanto sono diffusi

Novembre è il mese dedicato alla salute al maschile, continuare a sensibilizzare sui temi di prevenzione e diagnosi precoce oncologica resta di fondamentale importanza per contrastare la malattia.Per anni parlarne era tabù, ad oggi c’è maggiore informazione sui tumori maschili, soprattutto grazie alle campagne di sensibilizzazione portate avanti nel corso del tempo, come Movemen. Gli uomini però sono ancora restii ad effettuare visite ed esami di diagnosi precoce, ecco perché è importante continuare a parlare di questi temi.

Tutti i numeri dei tumori maschili

In Italia, sulla base dei dati raccolti dai Registri Tumori Italiani si stima che, nel 2020, saranno diagnosticati circa 377.000 nuovi casi di tumori maligni, dei quali 195.000 fra gli uomini. Il tumore della prostata resta il più frequente, interessando soprattutto chi è sopra i 50 anni di età. Con 36.074 nuove diagnosi
stimate per il 2020 questa neoplasia rappresenta il 18,5% di tutti i tumori maschili, seguito dal tumore del polmone (27.554 diagnosi, 14,1% dei casi maschili), da quello del colon-retto (12,0%), della vescica (10,5%) e del rene (4,6%). Si stima che 1 uomo su 8 potrà ricevere una diagnosi di tumore della prostata nel corso della propria vita.

L’età è un fattore determinante quando si parla della frequenza dei tumori maschili, negli uomini giovani, sotto i 50 anni, è il tumore del testicolo ad essere il più frequente. Con 2300 nuovi casi attesi per l’ultimo anno rappresenta il 12% di tutti i tumori maschili diagnosticati fra i giovani.

Il tumore della prostata

La prostata è una ghiandola dell’apparato genitale maschile, formata da tessuto fibroso e muscolare. Nel bambino è presente in dimensioni ridotte, per poi svilupparsi durante la pubertà. Ha una funzione molto importante poiché fornisce i componenti fondamentali per la sopravvivenza e la qualità degli spermatozoi.

Quando le cellule che compongono la ghiandola, per cause ancora non del tutto chiare, cominciano a riprodursi e svilupparsi in maniera incontrollata si origina il tumore. Generalmente ha una crescita lenta e tende a non diffondersi al di fuori della prostata, in rari casi si manifesta in forme più aggressive, arrivando a coinvolgere tessuti circostanti e altri organi. Nelle fasi iniziali il tumore è spesso asintomatico, possono rappresentare un campanello d’allarme la presenza di disturbi della minzione, come difficoltà a urinare oppure necessità di urinare frequentemente, e/o di disturbi sessuali.

Anche se non sono presenti segni o sintomi è importante fare dei controlli, a partire dalla visita urologica. È attraverso visite ed esami mirati che si è arrivati a diagnosticare questa malattia in fasi sempre più precoci, rendendo più efficaci le cure con alte percentuali di sopravvivenza, che a 5 anni dalla diagnosi si attesta al 92% per il tumore della prostata.

Il tumore del testicolo

I testicoli sono le ghiandole sessuali maschili, a partire dalla pubertà svolgono due funzioni principali: la spermatogenesi, cioè la produzione degli spermatozoi, e la secrezione del testosterone.

Il 95% dei tumori del testicolo si sviluppano a partire dalle cellule germinali, dalle quali si originano gli spermatozoi. Ci sono due tipi principali di tumori che possono svilupparsi, i seminomi e i non seminomi.

Le più frequenti manifestazioni del tumore possono essere la presenza di una massa dura, oppure un ingrossamento di un testicolo, di solito non dolente e senza sintomi di infiammazione.

La diagnosi precoce gioca anche in questo caso un ruolo fondamentale, scoprire il tumore in fase iniziale permette importanti risultati nella cura, arrivando fino al 99% delle possibilità di guarigione.


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