Fin da piccoli
Basterebbe poco per cambiare l’approccio dei maschi alla prevenzione e alla diagnosi precoce. Educarli fin da piccoli a un’attenta igiene delle parti intime e all’autocontrollo dei genitali. Ai bambini va insegnato infatti come detergere correttamente le parti intime compreso il prepuzio. Questo perchè nella piega cutanea che ricopre il glande con grande facilità si formano ristagni di secrezioni. Il momento dedicato all’igiene personale diventa dunque l’occasione per controllare anche i testicoli e cogliere differenze nella forma, oppure nella consistenza. Così come, l’osservazione e la palpazione del pene potrebbero evidenziare anomalie da segnalare al proprio medico.
Dai 45-50 anni in poi
È il momento di alzare la guardia per la diagnosi tempestiva del tumore della prostata.
Alla base di partenza c’è sempre l’analisi del sangue per verificare il dosaggio del PSA, cioè della proteina che fluidifica il liquido seminale che si può alterare nel caso di infiammazione e di tumore della prostata. Ma non solo il PSA: è fondamentale la visita urologica che prevede l’esplorazione rettale e che consiste nella valutazione clinica della ghiandola prostatica da parte del medico. L’esame è indolore e permette di cogliere attraverso il tatto eventuali variazioni nella struttura della ghiandola. Inoltre il colloquio con il medico è importante per identificare fattori di rischio e la presenza di familiarità, perché ad oggi non c’è una regola d’oro che ci indica a chi e ogni quanto ripetere il PSA.
PSA da solo non è uno screening
È in base alle diverse caratteristiche personali, ai risultati degli esami precedenti, al valore del PSA, all’esito della risonanza magnetica che si può mettere a punto il programma dei controlli personalizzati. Un esempio? Se l’uomo ha 60 anni, non ha familiarità, il PSA dà un risultato pari a 2,5 e la risonanza è negativa, ha un rischio inferiore del 3% di sviluppare un tumore maligno nell’arco della vita. Pertanto il test del PSA può essere portato oltre gli usuali controlli annuali.
Infine, informazioni molto importanti arrivano dalla risonanza magnetica multiparametrica, esame da eseguire in uomini già candidati a biopsia prostatica perché a rischio di avere un tumore della prostata significativo. La risonanza magnetica in questi casi, aumenta la probabilità di identificare la presenza di tumori clinicamente significativi attraverso la biopsia mirata sulle regioni prostatiche sospette.
Giornalista scientifica dal 1992, specializzata in comunicazione della salute con particolare attenzione all'oncologia. Esperienza pluriennale in campagne informative e divulgazione scientifica. Vincitrice del premio Giovanni Maria Pace nel 2019 per il giornalismo in ambito oncologico.