Susine Pelate

Susine Pelate

Location: Istituto Nazionale dei Tumori Milano

Da pazienti a influencer, combattono il cancro con la forza di un’amicizia nata in ospedale e approdata su Instagram con 25 mila follower. Si sono date il nome di un frutto che ricorda la morbidezza delle loro teste quando erano calve. Amore per la vita e autoironia hanno permesso loro di superare tanti cicli di chemioterapia, festeggiati con pigiama party clandestini dentro gli armadi o sotto i letti del reparto.

Giulietta, Ilaria, Giulia, Claudia e Federica o, meglio, le Susine Pelate. Cinque storie di percorsi diversi con un unico obiettivo: lottare contro il tumore. Da questa esperienza l’idea di unirsi per sensibilizzare gli oltre 25.000 follower su Instagram sul tema dei tumori e della prevenzione.

Hanno deciso di prestare il volto e il sorriso per la mostra fotografica Join the Fight per dare speranza a quanti si trovano alle prese con la sofferenza.

Da dove nasce l’idea di chiamarvi Susine Pelate?

Ci chiamiamo Susine pelate, anche se non siamo più pelate, perché durante le serate in Istituto mangiavamo prugne. La loro morbidezza e il loro essere lisce ricordava tanto le nostre teste.

La nostra convinzione è che trovare qualcuno con cui stringere un rapporto di amicizia così profondo è davvero fondamentale è decisivo al fine di acquisire tutta la forza necessaria per arrivare al traguardo.

Come vi sentite ad indossare i guantoni?

I guantoni ci fanno sentire potenti. Abbiamo combattuto con l’arma della autoironia e dell’amicizia. A volte per eludere i controlli e restare insieme ci nascondevamo nell’armadio o sotto il letto.

Cosa pensate del successo delle Susine Pelate su Instagram?

Non ci interessa nulla diventare delle influencer dell’oncologia, come qualcuno ci ha detto scherzando. Semmai, quello sì, dare speranza con la forza di vivere a quanti si trovano alle prese con la sofferenza. Ognuno poi può e deve viverla in modo diverso, con la libertà di non sentirsi giudicato. A proposito: dovremmo allenarci tutti ad astenersi da giudizi sommari, senza conoscere dall’interno un’esperienza.

Join the Fight: la mostra

Donne ma anche uomini simbolicamente armati di guantoni rosa. Fighter che lottano al nostro fianco contro il tumore in modi diversi. 16 storie di determinazione non comune, unite da un unico filo conduttore: la volontà di non arrendersi mai. A firmare gli scatti è Giovanni Diffidenti, fotogiornalista di prestigio internazionale. I pannelli saranno esposti dal 19 al 31 ottobre in via Montenapoleone.

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