Il Dott. Roberto Boffi spiega perché il tabacco aumenta anche il rischio di tumore al seno e i benefici di dire addio alle sigarette
Ottobre, trenta giorni dedicati alla prevenzione e alla diagnosi precoce del tumore al seno. E cosa c’entra il fumo di sigaretta? C’entra. È vero che, quando si parla di fumo e cancro, l’associazione immediata è con il tumore del polmone. Tuttavia, le sigarette non aumentano solo il rischio di carcinoma polmonare, ma sono state correlate a numerose altre neoplasie: dalle vie respiratorie e digerenti superiori, al pancreas, al rene, alla vescica, fino ad almeno una dozzina di sedi tumorali differenti. Compreso il tumore del seno.
Un rischio reale per la salute pubblica
«L’eccesso di rischio è inferiore rispetto a quello osservato per il tumore del polmone o per altri principali tumori correlati al fumo», interviene Roberto Boffi, Responsabile della Pneumologia e del Centro Antifumo dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. «Ma proprio perché il carcinoma mammario è, a livello globale, la neoplasia più frequente tra le donne, anche un incremento moderato del rischio relativo si traduce in un rischio assoluto non trascurabile per la singola donna. Un dato che assume quindi grande rilevanza in termini di salute pubblica».
Come agiscono i cancerogeni del tabacco
A dimostrare l’esistenza del legame tra tabacco e tumore al seno è uno studio pubblicato sulla rivista Toxicological Sciences (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36847453/), che ha messo in luce un aspetto nuovo e significativo. «I ricercatori hanno osservato che i cancerogeni presenti nel fumo non agiscono soltanto direttamente sulle cellule dell’epitelio mammario, da cui può originare il tumore», chiarisce il dottor Boffi. «Hanno un’azione anche sul microambiente circostante che a sua volta, può favorire e promuovere il processo di cancerogenesi, amplificando l’impatto del fumo sul rischio oncologico».
I benefici visibili in pochi mesi
Ancora una volta, dunque, l’invito è di smettere di fumare. E i benefici non sono solo per la salute. Ce ne sono anche di inaspettati dal punto di vista estetico: svanisce la smoker’s face, come la chiamano gli americani. «Nell’arco di tre mesi da quando si spegne l’ultima sigaretta, la pelle appare più giovane e tonica», aggiunge il dottor Boffi. «E c’è una ragione. Quando si fuma, le sostanze contenute nel tabacco provocano un restringimento dei capillari responsabili del trasporto di nutrimento e ossigeno al derma e ai bulbi piliferi. Questo fa sì che si verifichi un’accelerazione nella produzione di radicali liberi, le molecole alla base del processo di invecchiamento, e nella perdita di collagene, la sostanza che favorisce il turgore e l’elasticità della pelle».
Gli effetti positivi sul seno
Ma non solo. Un’indagine pubblicata sulla rivista scientifica Tumori Journal ha dimostrato che a distanza di sei mesi dall’ultima sigaretta, due donne su tre in età fertile e a parità di peso hanno riferito un aumento del volume e della densità del seno. «Il fumo inibisce la produzione degli estrogeni», dice il dottor Boffi. «Sono ormoni femminili che tra le diverse azioni, hanno anche quella di rendere il seno più tonico».
Giornalista scientifica dal 1992, specializzata in comunicazione della salute con particolare attenzione all'oncologia. Esperienza pluriennale in campagne informative e divulgazione scientifica. Vincitrice del premio Giovanni Maria Pace nel 2019 per il giornalismo in ambito oncologico.


