Un nuovo approccio alla salute a tutto tondo

2 min lettura Salute e Benessere A cura di Cinzia Testa Ultimo aggiornamento:
Un nuovo approccio alla salute a tutto tondo

Medici e ricercatori ne sono sempre più convinti: la salute ha bisogno di un approccio più olistico. C’è un’interazione profonda tra il benessere dell’uomo e quello del mondo animale e dell’ecosistema.

Salute a tutto tondo. Vale a dire, un modo diverso per parlare di prevenzione, da intendersi a 360°. Già, perché la letteratura scientifica di questi ultimi anni sta evidenziando dei comuni denominatori tra le diverse malattie.

«È provato scientificamente come la maggioranza dei casi di malattie cardiovascolari, oncologiche e respiratorie, così come il diabete, siano in qualche modo influenzate dai medesimi fattori ambientali», ha raccontato nel corso dell’ultimo Festival della Prevenzione LILT Rossana Berardi, ordinario di Oncologia Università Politecnica delle Marche e direttrice della Clinica Oncologica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche. «Oggi sappiamo che solo nel nostro Paese le patologie cardiovascolari causano oltre 200mila decessi l’anno mentre i tumori più di 100mila e che spesso sono riconducibili a fattori di rischio modificabili di natura ambientale. È dimostrato, infatti, che con stili di vita sani si può evitare fino al 40% delle nuove diagnosi di neoplasia e che la prevenzione primaria è fondamentale anche nelle patologie cardiovascolari».

Per questo, oggi si parla sempre di più di un approccio olistico alla salute, che comprende le persone, ma anche l’ambiente. «La salute umana, animale e dell’ecosistema in cui viviamo sono fortemente legate e interagiscono tra di loro», aggiunge la professoressa Berardi. «Per ridurre l’impatto delle malattie non trasmissibili vanno tutelate e protette tutte e tre con appositi provvedimenti. Abbiamo bisogno di aria pulita, acqua incontaminata e cibo sano e sostenibile. Cominciamo a capire grazie ai risultati della ricerca che, inquinando il mondo intorno a noi, danneggiamo noi stessi e ne paghiamo un prezzo altissimo in termini di aspettative di vita, costi sanitari, benessere individuale e collettivo».

Che cosa si può fare nella pratica? Molto e questo riguarda tutti. Sta emergendo dagli studi che cambiare lo stile di vita produce effetti positivi a qualsiasi età, a fronte di un rischio più basso di eventi letali. La regola “magica” è 0-5-45: niente fumo e alcol, 5 porzioni di frutta e di verdura al giorno, 45 minuti di attività fisica quotidiana. «Al tempo stesso vanno effettuati esami e controlli medici periodici, a partire da una determinata età, per monitorare lo stato di salute della persona», conclude la professoressa Berardi. «Nel nostro Paese manca ancora una vera cultura della prevenzione. Deve essere creata anche attraverso progetti concreti e iniziative in grado di coinvolgere un numero crescente di persone d’ogni fascia d’età, e anche le famiglie».

Cinzia Testa

Giornalista scientifica dal 1992, specializzata in comunicazione della salute con particolare attenzione all'oncologia. Esperienza pluriennale in campagne informative e divulgazione scientifica. Vincitrice del premio Giovanni Maria Pace nel 2019 per il giornalismo in ambito oncologico.