Intestino irritabile: i segnali da non sottovalutare e come l’alimentazione può aiutare

3 min lettura Salute e Benessere A cura di Martina Morandi Ultimo aggiornamento:
Intestino irritabile: i segnali da non sottovalutare e come l’alimentazione può aiutare

Una condizione sempre più diffusa, che è fondamentale saper riconoscere e imparare a gestire. L’alimentazione ha un ruolo chiave nella gestione della sindrome dell’intestino irritabile, mentre stress e ansia possono aggravare l’infiammazione e i sintomi.

La sindrome dell’intestino irritabile, conosciuta anche come colon irritabile o IBS (Irritable Bowel Syndrome), è una condizione che interessa 1 italiano su 5, con una netta prevalenza femminile. Si tratta di una sindrome che tende a essere cronica in cui, sostanzialmente, l’intestino si infiamma diventando più sensibile. Questa infiammazione è legata a un aumento della permeabilità intestinale: la mucosa dell’intestino diventa meno capace di svolgere la sua funzione di barriera lasciando attraversare molecole indesiderate che creano uno stato infiammatorio.

I principali sintomi

I sintomi della sindrome dell’intestino irritabile sono variabili, ma i più comuni sono: dolore o crampi addominali; gonfiore addominale; alternanza tra stipsi e diarrea; senso di evacuazione incompleta o urgenza di evacuazione dopo i pasti; presenza di muco nelle feci. Questi sintomi possono essere accompagnati da altri disturbi “extra-intestinali” come stanchezza, mal di testa e ansia.

È importante non sottovalutare questi segnali e rivolgersi a uno specialista: una diagnosi accurata andrà a escludere eventuali intolleranze alimentari, celiachia o altre patologie croniche intestinali.

L’alimentazione preventiva

L’alimentazione ha un ruolo decisivo nella gestione della sindrome dell’intestino irritabile. Alcol, bibite gassate, caffè, fritture, insaccati, eccesso di zuccheri possono peggiorare la situazione e sono quindi da ridurre il più possibile.

Gli alimenti consigliati sono quelli che contengono fibre solubili, quindi più facilmente digeribili come il riso, l’orzo e l’avena; proteine magre come il pesce, il pollo, il tofu il cui basso contenuto di grassi li rende meno irritanti per l’intestino; lo yogurt bianco con probiotici può favorire il benessere del microbiota intestinale; le verdure cotte come carote e zucchine sono più facilmente digeribili rispetto a quelle crude.

È importante masticare lentamente: riduce l’entrata di gas nell’apparato digerente, migliora la digestione e si gestisce meglio il gonfiore addominale.

L’idratazione con acqua è fondamentale soprattutto se si soffre di stitichezza.

Un microbiota che “sente”

Il nostro intestino è popolato da un insieme di microrganismi che costituiscono il microbiota intestinale, protagonista nel processo di digestione e prezioso alleato per il nostro benessere psico-fisico. Quando questo ecosistema si altera – condizione nota come disbiosi – possono comparire disturbi tipici dell’intestino irritabile come gonfiore, dolore addominale e irregolarità intestinale. In questo processo gioca un ruolo importante anche il cosiddetto asse intestino-cervello, il sistema di comunicazione bidirezionale che collega l’apparato digerente al sistema nervoso. Stress e ansia possono infatti influenzare il microbiota, accentuando la disbiosi e l’infiammazione intestinale, con un conseguente peggioramento dei sintomi. Per questo, oltre a una corretta alimentazione, la gestione dello stress attraverso attività fisica regolare, yoga o pratiche di rilassamento può contribuire a migliorare il benessere intestinale e a gestire la sindrome dell’intestino irritabile.

L’alimentazione come strumento di prevenzione a 360°

Abbiamo visto come una dieta attenta e personalizzata sia cruciale per alleviare i sintomi della sindrome dell’intestino irritabile e migliorare la tua qualità di vita. Ma l’attenzione che dedichiamo al nostro piatto ha un valore che va ben oltre: una corretta alimentazione, ricca di fibre e nutrienti essenziali, è infatti la prima e più potente forma di prevenzione per la salute dell’intestino e un alleato insostituibile nella prevenzione dei tumori.

La prevenzione inizia a tavola, sempre.

Ph. Freepik

Martina Morandi

Biologa e divulgatrice scientifica. Dopo la laurea e il dottorato di ricerca, ha conseguito un master in Comunicazione della Scienza e ha scelto di dedicarsi alla divulgazione scientifica. Si occupa principalmente di salute e prevenzione oncologica, con l’obiettivo di rendere la scienza chiara e accessibile a tutti.

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