Perché in inverno ci si ammala di più?  

3 min lettura Salute e Benessere A cura di Martina Morandi Ultimo aggiornamento:
Perché in inverno ci si ammala di più?  

L’inverno è alle porte e con lui raffreddore e mal di gola…ma è davvero colpa del freddo? In realtà cambiano le nostre abitudini, passiamo infatti più tempo al chiuso, dove virus e batteri si diffondono facilmente. Ma ci sono piccoli accorgimenti che possono ridurre il contagio.

  “Mi sono ammalato, devo aver preso freddo”. È la tipica frase del periodo invernale, quando raffreddore, febbre, mal di gola e tosse puntualmente ci fanno visita.  Sicuramente le basse temperature possono indebolire il nostro sistema immunitario, rendendoci più vulnerabili alle infezioni virali. Le cellule delle cavità respiratorie — come naso e laringe — hanno, infatti, delle particolari ciglia che spingono il muco verso l’esterno, liberandoci da polveri e microorganismi. Gli sbalzi di temperatura possono compromettere l’efficienza di queste cellule spazzino, che non riescono a “fare pulizia” permettendo ai virus di rimanere più a lungo nelle cavità nasali e favorendo così la comparsa di infezioni. Il freddo però, non è la causa diretta dei “malanni” invernali. E quindi, perché ci si ammala di più quando fa freddo? 

Al caldo e al chiuso 

D’inverno le nostre abitudini cambiano. Trascorriamo più tempo in ambienti chiusi e riscaldati, spesso senza aprire le finestre. Questi spazi caldi e umidi, diventano l’habitat ideale per batteri e virus, che si riproducono molto più rapidamente. Stare a lungo in questi luoghi chiusi e poco arieggiati, aumenta quindi le possibilità di contagio. Virus e batteri si trasmettono principalmente attraverso le goccioline respiratorie o il contatto diretto: basta conversare a poca distanza o toccare superfici condivise perché possano raggiungere nuovi ospiti. 

Come ridurre i rischi di contagio

Per limitare la diffusione delle infezioni respiratorie è importante adottare alcune semplici misure preventive nella vita di tutti i giorni.  Anche se fuori fa freddo, arieggiare spesso i locali, soprattutto se in presenza di persone influenzate. Bastano pochi minuti per cambiare l’aria in una stanza.  

Sui mezzi di trasporto, spesso affollati e molto riscaldati durante l’inverno, è consigliato indossare la mascherina, meglio di tipo FFP2. La stessa raccomandazione vale anche in altri luoghi particolarmente affollati, soprattutto se il nostro sistema immunitario è già indebolito da problemi di salute o se conviviamo con una persona malata.  

Lavarsi frequentemente le mani, in particolar modo dopo aver toccato maniglie o superfici in luoghi pubblici.  Evitare infine di trascorrere tempo con persone che non sono ancora completamente guarite, come un collega che si presenta al lavoro con l’influenza. 

Tenere in forma il sistema immunitario 

Con l’arrivo del freddo, molte persone ricorrono a integratori di vitamina C e altri preparati multivitaminici o a base di propoli, spesso pubblicizzati come utili a rafforzare le difese immunitarie e a prevenire l’influenza. È importante, però, prestare attenzione: non esistono evidenze scientifiche che correlano l’assunzione di questi integratori a una reale riduzione del rischio di ammalarsi. Al contrario, un uso eccessivo può risultare dannoso per la salute, motivo per cui vanno assunti solo quando necessario e sempre su indicazione medica. 

È indubbiamente vero che un adeguato apporto di vitamine, minerali e altri micronutrienti aiutano a rafforzare il sistema immunitario e rispondere meglio alle infezioni. Tuttavia, il modo più sicuro per tenere in forma il nostro sistema immunitario è adottare uno stile di vita sano: non fumare, fare attività fisica regolare e seguire un’alimentazione varia e bilanciata, ricca di frutta e verdura. Un organismo in buona salute riesce a gestire meglio l’ingresso indesiderato dei virus influenzali.  

Ph. Freepik

Martina Morandi

Biologa e divulgatrice scientifica. Dopo la laurea e il dottorato di ricerca, ha conseguito un master in Comunicazione della Scienza e ha scelto di dedicarsi alla divulgazione scientifica. Si occupa principalmente di salute e prevenzione oncologica, con l’obiettivo di rendere la scienza chiara e accessibile a tutti.

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