Ascolto, cura e attenzione alla persona. In occasione della Giornata Mondiale della Fisioterapia, la testimonianza di Silvana ci mostra come la riabilitazione oncologica a Casa LILT Monza l’abbia aiutata a ritrovare il proprio benessere dopo il tumore.
Sei anni fa la diagnosi di tumore ovarico, poi alcune recidive. L’anno scorso Silvana si è trovata ad affrontare nuovi sintomi: un dolore persistente sul fianco sinistro e problemi respiratori, con il fiato sempre più corto e affannoso.
Quando le risposte mancano
Durante il percorso di cura non ho mai ricevuto indicazioni su come gestire alcuni sintomi o del perché li avessi”, racconta Silvana. È una situazione che molti pazienti oncologici conoscono bene: dopo le cure primarie, spesso ci si trova soli a gestire i postumi di un percorso così impegnativo, senza sapere che esistono percorsi di riabilitazione dedicati.
La svolta è arrivata grazie al passaparola: un’amica, che fa la volontaria in LILT, le ha parlato del servizio di riabilitazione oncologica attivo a Casa LILT Monza. “Ha fatto la differenza rivolgermi a LILT” sottolinea Silvana, “perché è una struttura specializzata e offre un ambiente protetto“. Qui i professionisti hanno le competenze specifiche per valutare le condizioni post-oncologiche e definire il trattamento più appropriato.
L’inizio di un nuovo percorso
Il primo passo è stata la visita fisiatrica, un momento di chiarezza dopo mesi di incertezze. La dottoressa ha finalmente spiegato a Silvana l’origine del suo dolore, un linfonodo ingrossato, e le ha dato l’indicazione per la riabilitazione motoria e posturale.
Ma quello che ha trovato ha superato ogni aspettativa.
Mi aspettavo una semplice attività di manipolazione. Invece ho trovato una fisioterapista non solo molto brava, ma innanzitutto accogliente, che ascolta sempre le mie esigenze e sintomi e modella di conseguenza la fisioterapia.
Un approccio globale e personalizzato
Il percorso si è rivelato sorprendentemente completo: oltre al dolore al fianco, anche esercizi respiratori e per tensioni muscolari che Silvana non sapeva nemmeno di avere. “Ho lavorato anche sul fiato e respiro, ricevendo esercizi e consigli utili per la vita quotidiana”.
È proprio questo uno degli aspetti più preziosi della riabilitazione oncologica della LILT: un approccio personalizzato che parte dall’ascolto del paziente e si adatta alle sue specifiche esigenze, andando oltre i protocolli standardizzati.
Un messaggio di consapevolezza e speranza
“Non avevo mai risposte”, sottolinea Silvana, “invece con la fisioterapia ho raggiunto la consapevolezza del perché sia dei sintomi che la fisioterapia può risolvere, sia di quelli che possono essere alleviati ma non risolti del tutto.”
Tuttavia, anche fare il primo passo richiede consapevolezza. Silvana riconosce che non è sempre facile per i pazienti oncologici avvicinarsi a un percorso di riabilitazione.
Ti dici: sono guarito, questa cosa non mi serve. Invece non è così, noti subito miglioramenti nella tua vita quotidiana, serve a sentirti meglio.
I benefici della fisioterapia non sono solo fisici, ma si estendono al benessere complessivo.
L’esperienza di Silvana ci ricorda che il percorso di guarigione non si conclude con la fine delle cure oncologiche primarie. In occasione della Giornata Mondiale della Fisioterapia, la sua testimonianza è un invito a non trascurare questo aspetto della cura e a cercare le risposte che mancano.
La riabilitazione dopo un tumore rappresenta un tassello fondamentale per ritrovare la funzionalità fisica e migliorare concretamente la qualità della vita.
Percorso di riabilitazione oncologica a Casa LILT Monza
La riabilitazione oncologica del corpo e della mente è necessaria e parte integrante del percorso di cura dopo l’esperienza di un tumore. LILT mette a disposizione servizi di riabilitazione, fisioterapia e psiconcologia.
