Le virtù del carciofo, la verdura di Pasqua

Le virtù del carciofo, la verdura di Pasqua

Con o senza spine, violetto o sardo, palermitano o romanesco. Sono tante le varietà del carciofo, una verdura legata alle tradizioni, versatile e ricca di fibre preziose per il funzionamento dell’intestino e per la prevenzione dei tumori.

È tra le  verdure che in molte Regioni per tradizione si porta in tavola a Pasqua. Di cosa stiamo parlando? Dei carciofi. La loro caratteristica è il sapore particolarmente spiccato. E hanno dalla loro anche innegabili proprietà nutrizionali. Grazie in particolare al loro elevato contenuto in fibre, infatti, promuovono il buon funzionamento dell’intestino. Anche i carciofi contribuiscono a un’alimentazione sana ed equilibrata, preziosa per la prevenzione dei tumori.

Sono anche tra le verdure più versatili in cucina e si “sposano” pressoché con tutti i piatti. Qualche esempio? Cuocerli al vapore, condirli con olio EVO, aglio tagliato sottile e prezzemolo. Lessarli in acqua bollente e tagliarli a spicchi, passarli nel pangrattato, adagiare su una teglia e cuocere in forno per un quarto d’ora, fino a quando avranno una crosticina dorata e croccante. Tagliati sottili, utilizzando solo la parte più tenera, si servono quale insalata insieme a scaglie di formaggio pecorino oppure grana, olio Evo e aceto balsamico. Sì anche ai carciofi cotti in padella con lo scalogno e frullati fino ad ottenere una salsa cremosa da utilizzare per condire la pasta, completando con foglioline di menta. E via libera alle frittatine monoporzione, da cucinare con carciofi bolliti e tagliati fini, insieme a erba cipollina.

Ma quale varietà scegliere in cucina? La più gradita è la catanese, perché è senza spine e le sue stagioni sono l’autunno e l’inverno. Sono sempre disponibili in queste stagioni, ma hanno le spine, le varietà sarda e palermitana spinosa. Arrivano invece in primavera il carciofo violetto, di dimensioni più ridotte, tipico della Toscana e utilizzato in particolare per le conserve sott’olio, e quello romanesco, altrettanto gradito quanto la varietà catanese perché è senza spine, con il vantaggio in più di avere dimensioni maggiori rispetto a tutti gli altri carciofi.

Immagine di wirestock su Freepik


Altre Salute e Benessere