Apriamo le porte all’accoglienza con la quinta Casa del Cuore

Apriamo le porte all’accoglienza con la quinta Casa del Cuore

Continua il nostro impegno nell’accoglienza: la quinta Casa del Cuore, situata in via Pascoli a Milano, ha aperto le sue porte il 13 maggio scorso. Una dimora sicura e confortevole, a pochi passi dall’Istituto Tumori, per ospitare Margarita e il piccolo Oleksiy, provenienti dal centro dell’Ucraina.

In fuga per garantire le cure

Il piccolo Oleksiy con la sua nuova macchinina

“Mio figlio soffre di un neuroblastoma metastatico e, prima della guerra, aveva già affrontato 8 cicli di chemioterapia in Ucraina. Quando sono iniziati i bombardamenti, era ricoverato all’ospedale oncologico di Kiev – racconta Margarita –. Non mi sono mai persa d’animo per amore di mio figlio. Ho cercato all’estero un ospedale dove continuare le cure e così siamo arrivati all’Istituto Tumori di Milano. Dal suo arrivo Oleksiy ha fatto altri due cicli di chemioterapia e, in base ai risultati degli esami, i medici stabiliranno come proseguire la terapia. Mi hanno preannunciato che durerà almeno un anno”.

Margarita è giunta in Italia con il piccolo Oleksiy, lasciando in Ucraina il marito e altri quattro figli. Una separazione che le pesa molto, ma è una donna forte e combattiva. “So perché sono in Italia”, spiega. Ha rifiutato l’aiuto psicologico per gestire il trauma della guerra e della partenza, e risponde a tutti che deve trovare da sola la forza per affrontare la situazione. Nell’ambulatorio pediatrico è in compagnia di altre madri nella sua stessa condizione, ma si incontrano per brevi momenti in sala d’aspetto ed è difficile diventare amiche. Ognuna ha il suo dolore, ognuna preferisce restare con il proprio bambino e i propri pensieri.

Da un lato la gratitudine, dall’altro la voglia di tornare a casa

Con l’aiuto della mediatrice culturale, il personale LILT mostra a Margarita la casa

Quando riceve le chiavi della nuova casa per lei e il suo bambino, Margarita non lascia trasparire emozioni. Visita tutte le stanze ascoltando con attenzione le spiegazioni della mediatrice culturale e del personale di LILT e rivolge domande sulle scorte alimentari, sugli elettrodomestici e sulle card per fare la spesa. Per tutto il tempo il bambino è avvinghiato a lei, poi finalmente si fa convincere a mettere i piedi a terra quando gli viene regalata un’automobilina. Da quel momento fa correre le ruote del suo bolide alla scoperta della casa ripetendo “brum brum”, un linguaggio universale.

Non avrei saputo dove andare senza LILT e sono grata per l’accoglienza – dice Margarita dopo avere visto l’appartamento -, ma non vedo l’ora di tornare a casa. Ho lasciato in Ucraina gli altri figli, mio marito è solo e mia sorella è molto malata”.

Il nostro impegno al fianco di Fondazione Mediolanum

Una casa a misura di bambino

La Casa del Cuore in cui sono ospitati, a titolo totalmente gratuito, Margarita e Oleksiy, si trova al secondo piano di un luminoso edificio ed è sufficientemente grande da accogliere due nuclei familiari. Grazie a un’opera di ristrutturazione abbiamo ricavato una seconda camera da letto, rimosso la tappezzeria alle pareti e ridipinto i muri.

I lavori sono stati resi possibili con il sostegno di Fondazione Mediolanum e dei partecipanti alla Pigiama Walk&Run 2021. La Fondazione si è infatti impegnata a raddoppiare i primi 20.000 euro raccolti tramite le iscrizioni all’evento, con l’obiettivo di aprire una nuova Casa del Cuore per accogliere ancora più bambini e famiglie. Il ricavato ci ha permesso di coprire le spese di ristrutturazione, gli oneri condominiali e le utenze. La casa, in comodato d’uso sino a gennaio 2027, è invece frutto della generosità di Carlo Bellavite Pellegrini e Francesca Campa, in memoria della famiglia Broggini.

Ringraziamo Fondazione Mediolanum e tutti i sostenitori e partecipanti della Pigiama Walk&Run 2021 per aver reso possibile questo bellissimo risultato!

Accogliere, mediare, accompagnare

Oltre a garantire vitto e alloggio, abbiamo attivato per le famiglie in arrivo dall’Ucraina il servizio di mediazione linguistico-culturale. Le difficoltà comunicative rappresentano infatti il primo ostacolo all’integrazione, alla comprensione delle terapie e alla possibilità di chiedere aiuto. Due mediatrici ucraine si alternano in ospedale e, se necessario, nelle case affinché le famiglie riescano a muoversi con facilità sul territorio. Inoltre, grazie alla collaborazione con Associazione Vittoria, è possibile usufruire del servizio di accompagnamento alle terapie.


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