Allarme sul consumo di alcol

Allarme sul consumo di alcol

Ancora un brindisi, cosa vuoi che sia. Reggo bene, non ho problemi alla guida. Con un paio di bicchierini dopo cena, dormo meglio. Tre considerazioni diverse, un comune denominatore: l’alcol. Con dati per quanto ne riguarda il consumo, che sono allarmanti.

Sono questi i risultati evidenziati da un’intervista condotta nel 2021 da Sorveglianza PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), e PASSI d’argento e pubblicata  nell’ultima edizione de I numeri del cancro.

Alto consumo tra i giovanissimi

I risultati? 6 persone su 10 fra gli adulti, 18-69enni, dichiara di aver consumato alcol nei 30 giorni precedenti l’intervista, e di questi, il 16% ne fa un consumo a “maggior rischio” per la salute, per quantità e modalità di assunzione: l’8% per consumi episodici eccessivi, il binge drinking, l’8% per consumo alcolico esclusivamente o prevalentemente fuori pasto e il 2% per un consumo abituale elevato. Ne fanno un uso maggiore i giovanissimi di 18-24 anni (il 27%), in generale chi vive al Nord, con un incremento tra le donne.

Alcol pericoloso ma la percezione è debole

La percezione che l’alcol sia pericoloso per la salute è debole e lo dimostrano anche due altri dati, emersi dalle interviste e che riguardano condizioni di assoluta controindicazione: hanno dichiarato di consumarne il 52% fra gli adulti e il 31% degli ultra65enni con patologie e l’11% delle donne in gravidanza. Eppure la IARC (International Agency for Research on Cancer) lo classifica nel gruppo 1 “sicuramente cancerogeno per l’uomo”, perché un suo uso prolungato e cronico è correlato con il tumore del fegato ma anche con i tumori della mammella, colon-retto, laringe, fegato, esofago, cavità orale e faringe.

Un problema diffuso

Può inoltre indurre assuefazione, dipendenza, alterazioni comportamentali, che possono sfociare in episodi di violenza o essere causa di incidenti alla guida o sul lavoro. Una realtà, quella italiana, che è comune a livello internazionale, tanto da avere spinto i politici a istituire la Settimana di sensibilizzazione sui danni provocati dall’alcol (European Awareness Week on Alcohol Related Harm, AWARH), che si tiene a dicembre, con l’obiettivo di ribaltare numeri che ormai sono drammatici.

Bere consapevolmente

Bere consapevolmente: questa raccomandazione è presente un po’ ovunque, compresi i luoghi pubblici ed è attuale in questi giorni più che mai, con l’avvicinarsi del 31 dicembre. Ma cosa significa? Lo spiega chiaramente l’Istituto Superiore della Sanità in un opuscolo. Il consumo deve essere pari a zero unità al giorno fino a 18 anni, una unità tra i 18 e i 20 anni e oltre i 65 anni mentre nella fascia 20-65, due unità per gli uomini e una per le donne. Una unità, che è pari a 12 grammi di alcol, corrisponde a un bicchiere di birra da 330 ml,  un bicchiere di vino da 125 ml, un aperitivo oppure un bicchierino di superalcolico. E mai bere a digiuno. perché i livelli di alcolemia si innalzano maggiormente.


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