Camminare d’inverno fa bene

2 min lettura Salute e Benessere A cura di Cinzia Testa Ultimo aggiornamento:
Camminare d’inverno fa bene

L’inverno sta proseguendo tra alti e bassi, alternando giornate con temperature fredde nella norma, ad altre con un clima inaspettatamente fuori stagione. Ma questo non deve fermare la spinta a muoversi, a dedicare ogni giorno almeno 20 minuti a una camminata nel parco o nei giardini, per chi è in città, oppure con le ciaspole ai piedi sui sentieri di montagna coperti dalla neve.

Gli esercizi “pre”

  • In inverno è meglio  evitare di cominciare subito con la camminata o la ciaspolata, perché se i muscoli sono freddi può aumentare il rischio di strappi e distorsioni. Meglio allora  cinque minuti di esercizi di stretching prima di uscire e poi, all’aperto, mantenere inizialmente un’andatura lenta per dare il tempo ai muscoli di riscaldarsi.

Vestirsi a strati

  • Vestirsi a strati. Una maglietta di cotone a mezze maniche, sopra una maglia a manica lunga e quindi una giacca in microfibra, oppure in Gore-Tex, sono un buon mix per gestire i cambi di temperatura e il fisiologico riscaldamento del corpo man mano che si fa movimento. Sì anche a pantaloni in materiale tecnico traspirante, oppure a una calzamaglia felpata che permette di mantenere i muscoli caldi. E a calze ad hoc, soprattutto se la camminata è nella neve sulle ciaspole.

Guanti, cappello e…

  • Anche nelle giornate tiepide, in inverno la mattina molto presto fa freddo. Per questo, chi sceglie le ore della prima mattina per camminare deve indossare un cappellino  e i guanti, preferibilmente in microfibra. Chi invece è in montagna e va a ciaspolare, deve portarr con sé anche gli occhiali da sole, per proteggere gli occhi dal riverbero della neve.

Bere acqua o tè caldo

  • La dose ideale è di almeno mezzo litro circa un’ora prima dell’attività fisica e quindi bere a piccoli sorsi ogni 15 minuti mentre si cammina oppure si “ciaspola”. Le bevande? Acqua minerale naturale, ma anche tè caldo se fa freddo.

Cinzia Testa

Giornalista scientifica dal 1992, specializzata in comunicazione della salute con particolare attenzione all'oncologia. Esperienza pluriennale in campagne informative e divulgazione scientifica. Vincitrice del premio Giovanni Maria Pace nel 2019 per il giornalismo in ambito oncologico.