Pet Teraphy: un cane per amico ti fa stare meglio

Pet Teraphy: un cane per amico ti fa stare meglio

Nella Giornata internazionale dedicata al cane, ripercorriamo i benefici di avere un animale da compagnia al proprio fianco durante una cura, anche oncologica. E’ ormai dimostrato che un cane può diventare una forma di terapia complementare, una Pet Teraphy, con benefici su umore, appetito e sonno per i malati.

È il migliore amico dell’uomo e si merita tutto il bene possibile immaginabile. Per questo al cane, indipendentemente dalla dimensione, età, razza, è dedicata dal 2004 una Giornata internazionale: è il 26 agosto, data scelta non a caso. È stata voluta infatti da Colleen Paige, un’esperta di animali domestici, perché era il giorno in cui la sua famiglia ha adottato il loro primo cane “Sheltie” da un rifugio per animali. Una ricorrenza speciale, insomma, e l’occasione per ricordare a tutti quanto sono meravigliosi e preziosi i cani, anche per la salute. E per approfondire i benefici della Pet Teraphy.

Terapia complementare

Il cane in particolare spicca tra gli animali per la sua caratteristica di facilitatore di nuovi rapporti sociali, a beneficio della mente e del tono dell’umore. Le chiacchiere quando si porta a passeggio il proprio pet, si sviluppano e si trasformano molte volte in occasioni per intrecciare nuove amicizie, a tutto vantaggio della qualità di vita. Non solo. Le passeggiate quotidiane sono vere e proprie parentesi di attività sportiva, che fanno bene a tutti gli organi e apparati del corpo. Il cane può diventare anche una forma di terapia complementare, come dimostrano le esperienze condotte in ospedali di tutto il mondo. I pazienti ricoverati che possono rivedere per qualche minuto il proprio cane, infatti, hanno un aumento dell’appetito e della voglia di muoversi, reagiscono meglio alle terapie e riposano con più tranquillità.

Aiuto alla pratica clinica

Grazie a queste sue peculiarità, negli anni il cane si è dimostrato di grande aiuto nella pratica clinica. Con risultati decisamente positivi. A scriverlo “nero su bianco” è stato per la prima volta lo psichiatra americano Boris Levinson nel libro, pubblicato nel 1961, “The dog as co-therapist“.

Da allora, sono stati fatti molti passi avanti. Oggi gli operatori di Pet Therapy seguono corsi di formazione e sono in possesso di attestazioni di idoneità emessi da Enti riconosciuti dal Ministero della Salute.

Anche i cani vengono formati e seguono un corso di addestramento ed educativo, che li rende in grado di reggere lo stress e di interagire con le persone in ogni situazione, compresi i pazienti fragili quali i malati oncologici.


Altre Salute e Benessere