Barbara

Barbara

Mi svegliavo la mattina e pensavo che stava iniziando un altro giorno, e lo pensavo con paura. Perché mio marito mi diceva che non valevo nulla, che ero brutta e tante altre cose che mi facevano sprofondare sempre di più nel buio. Ed è così, che trascorrono gli anni, senza prendersi cura di sé stesse, della propria salute. Eh sì, perché purtroppo, quando il proprio partner continua a ripetere, sei una nullità, spezza anche il concetto di benessere, di prevenzione. E il corpo diventa solo un involucro.

Inizia così la chiacchierata con Barbara, 50 anni, che per 15 anni è stata sposata a un uomo violento. La sua storia assume un valore particolare oggi, 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e riportando le sue parole, speriamo che siano di aiuto a chi si ritrova, oggi, nella stessa situazione che ha vissuto fino allo scorso anno.

La mia salute non contava, ho partorito due figli ed è stato uno dei miei pochi contatti con il mondo medico. Non potevo, io non avevo diritto a una vita. Me lo ricordava ogni giorno, dal momento del risveglio a sera, e io abbassavo il capo, stavo zitta, non per me ma per i miei bambini. Non mi rendevo conto però che vivevo immersa in una costante malattia, e che prendermi cura di me e della mia salute, significava di riflesso far stare bene anche i miei figli.

Barbara lo scorso anno ha avuto la forza di andarsene da casa, di abbandonare quella vita, composta di violenze morali ma anche fisiche, di pentimenti da parte da lui e di conseguenza, di ripensamenti, in un continuo circolo vizioso deleterio.

 Ora se mi guardo indietro, mi accorgo che la vita normale è questa e non quella di prima, è cambiato il mio approccio alla quotidianità, a me stessa. Per questo, non mi stanco di dire, a chi me lo chiede, di prendere il coraggio e di rivolgersi a persone competenti per uscire dal vortice  di un rapporto tossico. Io ho iniziato ad apprezzare le giornate, a rasserenarmi, a provare la sensazione di felicità coi miei figli, a gustare per la prima volta una vacanza. E al termine di un corso dedicato proprio alla salute della donna e alla prevenzione del tumore dell’utero, ho pensato che era il momento di accudirmi e prendere in mano la mia salute.  Ho cominciato il mio percorso per la tutela della mia salute con la visita ginecologica e il pap-test, ho dovuto sottopormi a esami di approfondimento e sto aspettando i risultati. Paura? Forse un po’ e avrei voluto farlo prima, ma non servono i rimpianti, l’importante è avere preso delle decisioni, per me e per la mia bella famiglia.

Barbara

Altre Storie