Alberto Costa

Alberto Costa

Giornata Mondiale contro il Cancro 2022

#closethecaregap è il messaggio lanciato quest’anno nel corso del World Cancer Day 2022. Con la libertà di declinarlo anche sulla base della realtà vissuta al momento. Come, nel corso della malattia oncologica, imparare a prendersi cura di sé  stessi. Non è semplice, certo. La diagnosi rappresenta un vero e proprio spartiacque tra “prima” e “dopo” e la persona si ritrova in una realtà che non ha nulla a che fare con ciò che era la sua quotidianità fino a poco tempo prima. Inevitabile dunque l’incertezza, talvolta anche l’ansia e il desiderio di intraprendere dei cambiamenti anche minimi nel proprio stile di vita, ma senza sapere come concretizzarli. Alberto Costa, segretario generale di ESO, European School of Oncology, spiega come invece sia possibile, grazie al supporto di Spazio Parentesi.

Com’è nata l’idea di Spazio Parentesi?

Dopo la diagnosi la vita cambia, scandita da esami, controlli, terapie e non sempre l’oncologo purtroppo ha il tempo di andare oltre ai semplici consigli relativi allo stile di vita. Ma la mancanza di concretezza non fa bene, perché in chi è malato destabilizza, alimenta incertezze. Da qui, l’idea di fare in modo che la persona sia in grado di sviluppare questi suggerimenti, di integrarli nella quotidianità. Ci siamo ispirati a un modello dell’università statunitense di Pittsburgh e lo abbiamo declinato alla realtà nostrana, riflettendo sui bisogni dei nostri pazienti.

Che cosa si impara allo Spazio Parentesi?

A ritagliarsi del tempo per sé stessi, cosa estremamente faticosa quando si è “ingarbugliati” nel vortice dei percorsi oncologici. Impostiamo le basi di una sana alimentazione, di una corretta attività fisica e valutiamo insieme lo stato dell’assetto psicologico, se è necessario un supporto. Insomma, prendiamo per mano la persona, con le sue più che umane confusioni, e la aiutiamo a trovare la via giusta, quella che maggiormente si adatta al suo vissuto, alla sua quotidianità. Il pacchetto che offriamo richiede la presenza e prevede un gruppo di sei persone alla volta. Questo è un ulteriore vantaggio. Sappiamo per esperienza che si crea un bel rapporto tra chi è nella stessa condizione, che sviluppa forza ed energie positive.

Alberto Costa
Segretario generale di ESO, European School of Oncology

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