Fuoco di Sant’Antonio: rischio quasi doppio per i pazienti oncologici

Fuoco di Sant’Antonio: rischio quasi doppio per i pazienti oncologici

Malattia infettiva scatenata dal virus della varicella, l’Herpes zoster detto Fuoco di Sant’Antonio è pericoloso per i pazienti oncologici. Il presidente di AIOM, Francesco Perrone, avvisa che per loro il rischio aumenta del 40%.

Da poco più di un mese è calato il sipario sulla Settimana internazionale di sensibilizzazione sull’Herpes zoster con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza e affrontare la mancanza di conoscenze sui rischi e sull’impatto dell’Herpes zoster. Un invito, questo, che è stato ben accolto, tanto che in molti ospedali oncologici è apparso un manifesto per i pazienti e i caregiver affinché si rivolgano all’ambulatorio dedicato per la vaccinazione anti-herpes zoster.

Rischio più alto per i fragili

«Il paziente oncologico è in molti casi immunocompromesso e, quindi, ‘fragile’», interviene Francesco Perrone, presidente AIOM. «Come tale, deve essere protetto da alcune infezioni che possono essere molto pericolose, come per l’appunto quella provocata dall’Herpes Zoster che può avere conseguenze talvolta anche molto gravi. Sappiamo infatti che è presente un rischio maggiore del 40% di sviluppare un’infezione e ciò è causato anche da alcuni trattamenti come la chemio e l’immunoterapia che destabilizzano ulteriormente il sistema immunitario».

Cos’è l’Herpes Zoster

L’Herpes zoster, il cosiddetto Fuoco di Sant’Antonio, è una malattia infettiva scatenata dalla riattivazione del virus che causa la varicella. Dopo la guarigione, infatti, il virus non abbandona l’organismo ma si “rifugia” nei gangli nervosi della colonna vertebrale e qui può rimanere silenzioso anche per tutta la vita. Oppure risvegliarsi, persino a distanza di trent’anni da quando si è avuta la varicella. E dare segno di sé. Si manifesta con dolore bruciante, come fuoco per l’appunto, che aumenta man mano di intensità con il trascorrere delle ore. Sulla pelle “fioriscono” delle chiazze rosse con una forma simile a quella di una frustata perché seguono il decorso di uno o più fasci nervosi e sono localizzate soltanto su un lato del corpo. Le parti più colpite? Il torace oppure la schiena fino alla spalla e talvolta il braccio, e la pancia.

La vaccinazione gratuita

L’incidenza di Herpes Zoster è maggiore tra gli anziani e tra i pazienti oncologici. Ma non solo. «Sono più suscettibili a sviluppare l’infezione anche pazienti con una o più malattie oppure che per tali malattie assumono farmaci interferenti sul sistema immunitario», sottolinea Tecla Mastronuzzi, medico di medicina generale di Bari e responsabile nazionale della Macroarea Prevenzione della SIMG. La vaccinazione è indicata per gli over 65 oppure per chi, pur essendo più giovane, ha una malattia quale una forma tumorale o patologie diabetiche. È gratuita e inserita nel Piano nazionale di prevenzione vaccinale.

Immagine di freepik


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