Prime esposizioni solari: abbronzarsi con cura

Prime esposizioni solari: abbronzarsi con cura

Vacanze di Pasqua: sì alle scorpacciate di sole ma con attenzione

Una vacanza all’estero, oppure in alta montagna, o ancora, in una nostra isola mediterranea. Sono in molti nel mese di aprile a ritagliarsi alcuni giorni per crogiolarsi al primo caldo. E ci sta, dopo un autunno e un inverno trascorsi spesso ancora una volta tra le quattro mura di casa, in smart working. Ma, anche se il desiderio di caldo sulla pelle è parecchio, attenzione alle scorpacciate di raggi solari. È sempre indispensabile un prodotto solare con fattore protettivo elevato: questo vale per tutti, anche per chi ha la pelle cosiddetta mediterranea, cioè olivastra.

Il melanoma può colpire tutti

Il rischio di ammalarsi di melanoma vale per tutti, come ha scoperto il più vasto studio mai condotto finora, che ha coinvolto persone di tutte le nazionalità, Italia compresa, e con fattori di rischio diversi. Lo studio (Landi, Bishop, MacGregor, Nat52, April 2020) ha dimostrato che in alcuni casi, al di là delle caratteristiche individuali, può essere coinvolto un mix di particolari geni, coinvolti nello sviluppo del melanoma. Oltre alla pigmentazione, dunque, se una persona ha una combinazione di geni alterati è a rischio di melanoma dovunque viva. E questo potrebbe spiegare come mai il melanoma non risparmia chi ha pelle olivastra, capelli scuri, occhi castani.

Prevenire i danni da raggi solari

I raggi solari sono lo “start” che può dare il via alla malattia. Questo significa, allora, che anche chi ha la pelle olivastra, deve iniziare a mettere in pratica le regole di buon senso quando si espone al sole. Perché i raggi solari, e specialmente quelli delle ore centrali della giornata, possono danneggiare il Dna delle cellule e, in chi ha i geni identificati dallo studio, potrebbero creare il terreno giusto a far sì che, nell’arco di 20-30 anni, si sviluppi il tumore. 

Come proteggersi dal sole e abbronzarsi lo stesso?

Scegliere la crema solare giusta

Sì allora a un prodotto con fattore protettivo elevato, pari a 30 o 50. Contengono schermi contro le radiazioni, ma che permettono comunque di abbronzarsi al contrario di quanto si crede. Anzi, senza l’aggressione da parte dei raggi solari, la melanina si attiva in modo più uniforme sul corpo. Il prodotto va applicato sulla pelle almeno ogni due ore. Vale anche la regola di passeggiare anziché stare fermi a lungo a crogiolarsi al sole, indossando cappello e occhiali da sole.

Attenzione ai fattori di rischio

No invece al sole nelle ore centrali della giornata e se proprio non se ne può fare a meno, stare in una zona all’ombra e indossare abbigliamento di cotone. Maglietta e calzoni, cappello e occhiali da sole diventano poi imperativi per chi è in barca e nelle ore centrali è in alto mare. Attenzione anche a rimanere sotto l’ombrellone in costume, perché la trama della tela fa comunque passare i raggi solari.


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