Volontariato 3.0: un modo nuovo di rispondere ai bisogni sociosanitari

Volontariato 3.0: un modo nuovo di rispondere ai bisogni sociosanitari

VOLONTARIATO 3.0

L’emergenza sanitaria che ha contraddistinto il 2020 ha fatto emergere importanti necessità da affrontare per riuscire ad assicurare salute e assistenza. Dalla rilevazione di questi nuovi bisogni, LILT Milano Monza Brianza ha deciso di avviare un nuovo progetto: Volontariato 3.0. L’iniziativa, in collaborazione con A Casa Lontani da Casa e CasAmica Onlus e con il contributo della Fondazione di Comunità Milano, ha l’obiettivo di rimodulare il modello del volontariato ospedaliero affinché sia competente, aggiornato, volto alla creazione di una relazione d’aiuto tra ospedale e territorio e che favorisca il ripristino delle attività di assistenza ospedaliera-sanitaria dotando i volontari di nuovi strumenti di orientamento e supporto.

I PARTNER 

FONDAZIONE DI COMUNITÀ MILANO

Il progetto è realizzato con il sostegno della Fondazione di Comunità Milano – Città, Sud Ovest, Sud Est, Martesana Onlus. La Fondazione si propone come piattaforma di partecipazione, basata sull’ascolto, e di prossimità ai bisogni del territorio. Promuove e supporta progetti di utilità sociale per rispondere, in modo innovativo, alle priorità espresse dalla collettività in ambito sociale, culturale e ambientale. La Fondazione di Comunità Milano catalizza risorse ed energie, promuove la cultura della solidarietà e del dono per una concreta filantropia di comunità che, oltre a rispondere all’emergenza sociale, possa agire per il bene collettivo e contribuire a migliorare la società nel suo insieme.

A CASA LONTANI DA CASA

A Casa Lontani da Casa Odv è nata nel 2013 come progetto promosso da quattro associazioni attive nel campo dell’accoglienza socio-assistenziale, dal 2016 è diventata organizzazione di volontariato ed è oggi una risposta concreta al fenomeno della mobilità sanitaria, che in Italia coinvolge oltre 800.000 persone ogni anno, di cui almeno 100.000 in viaggio verso la Lombardia. Nel corso degli anni ha sviluppato strumenti informativi (sito web, call center e infopoint) per informare i malati che migrano per motivi di salute e i loro familiari della realtà di accoglienza solidale (case di accoglienza no profit)  presente sul territorio lombardo e nazionale. L’Associazione ha affiancato alle attività di accoglienza, servizi di accompagnamento al paziente durante la loro permanenza (sportello di supporto psicologico rivolto alle famiglie, il trasporto verso l’ospedale).

ASSOCIAZIONE CASAMICA ONLUS

L’Associazione
CasAmica Onlus è nata nel 1986 come organizzazione di volontariato, con l’obiettivo di accogliere malati, siano essi adulti o bambini, e loro familiari, che devono soggiornare lontano da casa per ricevere cure mediche specifiche. A Milano gestisce 4 Case di accoglienza per un totale di oltre 100 posti letto, a Lecco 1 Casa di accoglienza con 25 posti letto e a Roma 1 Casa di accoglienza con 48 posti letto. L’accoglienza si basa su un approccio umanizzante, secondo il quale il malato e i suoi accompagnatori sono prima di tutto persone: per questo nelle Case sono sempre presenti volontari che offrono compagnia e momenti di sollievo agli ospiti e sono disponibili accompagnamento psicologico e attività ricreative e formative a cura di professionisti.

IL PROGETTO

Il primo step è costituito da un’indagine di rilevazione del bisogno finalizzata alla riorganizzazione delle attività di supporto e assistenza alla persona da parte degli ospedali e dei bisogni dei pazienti. In seguito, verranno aperti tavoli di confronto con le associazioni del Terzo Settore attive sul territorio per la rilevazione di ulteriori informazioni relative ad ambiti di bisogno su cui orientare la risposta. Dalle necessità emerse, si provvederà al reclutamento di nuovi volontari e alla realizzazione di un percorso di formazione finalizzato all’acquisizione delle competenze necessarie.

Inoltre, verranno aggiornati gli strumenti finalizzati alla gestione della relazione di orientamento negli ospedali: Totem, cartellonistica e servizi di assistenza con reperibilità telefonica per i pazienti. Infine, per favorire il ripristino delle attività di assistenza ospedaliera-sanitaria, i volontari avranno un supporto psicologico costante e nuovi strumenti di aggiornamento e orientamento.


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