Luciana Murru

Luciana Murru

A qualunque età la malattia oncologica rappresenta un evento critico che introduce un cambiamento importante. Segna uno spartiacque profondo sia nella vita del diretto interessato che della sua famiglia. Possiamo dire che nessuno/a passa indenne da questa esperienza e, spesso, nella vita dei malati nulla è più come prima. Cambiano le prospettive, il senso del tempo, delle relazioni e dei valori esistenziali. Susan Sontag, grande scrittrice americana nonché donna che ha vissuto l’esperienza di un tumore al seno, nel breve ma incisivo libro “Malattia e metafora” scrive: “la malattia è il lato notturno della vita, la  cittadinanza più onerosa. Tutti quelli che nascono hanno una doppia cittadinanza, una nel regno dello star bene e l’altra in quello dello star male. Preferiremmo tutti servirci soltanto del passaporto buono, ma prima o poi ognuno è costretto, almeno per un certo periodo, a riconoscersi cittadino di quell’altro paese”. Che cosa fare quando abitiamo il lato notturno della vita? Che cosa fare quando l’esistenza ci “regala” la cittadinanza più onerosa? Che cosa fare quando viviamo la parentesi della malattia?
Partecipo al laboratorio artistico semplicemente perchè nella parentesi esistenziale della malattia bisogna individuare altri intervalli caratterizzati dalla stimolazione di tutte le risorse che possano aiutare a gestire lo stress che inevitabilmente è associato al percorso delle terapie. Un tempo di stimolazione delle strategie di auto-regolazione mente/corpo. È necessario creare uno spazio caratterizzato dall’aiuto, dalla leggerezza, dalla bellezza, da un’esperienza di vicinanza e condivisione con le altre persone che stanno facendo la stessa esperienza e non ultimo creare un’occasione per riflettere sulla progettualità, speranza e senso della vita. I laboratori sulle pratiche meditative e sui viaggi lavorano in qualche modo proprio su tutte queste variabili.

Luciana Murru
Pratiche meditative, Corpo Mente- ArtLab

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